mercoledì 22 settembre 2010

Le figlie del libro perduto

Ed eccoci ancora qua con una nuova recensione di un libro che è rimasto molto molto a lungo nello stato 'in lettura' della mia libreria.
Perchè? Beh, poverino, sicuramente la colpa non è stata tutta sua ma delle vacanze, del fatto che altri piccoli libri prendevano il sopravvento essendo brevi e veloci come quasi tutti quelli per teen del genere fantasy. Ma andiamo con i dati ufficiali va e presentiamo il libro corredato dal segnalibro che l'ha accompagnato...
LE FIGLIE DEL LIBRO PERDUTO
Katherine Howe
ISBN: 978-88-6256-054-2
Pagine: 415
Costo: 18,60 euro
Trama: Connie Goodwin, giovane e brillante dottoranda all'Università di Harvard, deve intraprendere una ricerca sui processi di Salem, nel New England, che alla fine del diciassettesimo secolo videro più di centocinquanta persone accusate di stregoneria. Ma improvvisamente è costretta a trascurare il suo lavoro per aiutare la madre, intenzionata a sistemare e vendere la vecchia casa di famiglia. All'inizio contrariata, Connie scopre ben presto che l'antica dimora contiene strani e preziosi tesori: non ultima, una Bibbia da cui cade una chiave dal fusto cavo, al cui interno è nascosto un pezzetto di carta ingiallita con su scritto Deliverance Dane. Un nome legato non solo ai processi su cui Connie sta indagando, ma anche alla sua famiglia, a un segreto custodito da generazioni di donne, tramandato di madre in figlia attraverso un libro proibito: un Libro delle Ombre, depositario di un sapere arcano e sovrannaturale, ormai perduto. Ma un filo rosso lega quel passato oscuro e terribile al presente: e mentre Connie, tormentata dalle visioni, cerca disperatamente di risolvere il mistero, qualcun altro è in cerca del libro perduto, e per ottenerlo è disposto a tutto, anche a ricorrere a una maledizione da cui non c'è scampo. Thriller, fantasy e romanzo storico a un tempo, il libro d'esordio di Katherine Howe affonda le radici nella famiglia stessa dell'autrice, discendente di due donne che subirono i processi di Salem. Una lettura che inebria e rende giustizia di un'illuminante concezione della magia, salvifica e curativa, che si opponeva alla superstizione feroce e all'odio per tutti saperi legati alla natura.
Quel che dico...
Bel libro! Mi è piaciuto veramente tanto. Ammetto di aver fatto fatica ad ingranare all'inizio sia perchè non riuscivo a concentrarmi sul racconto e sul fatto che la narrazione si spostasse sul prima e dopo temporale della protagonista, sia perchè avevo altro per la testa.
eppure quando ho capito che avevo un libro importante fra le mani mi ci sono buttata a capofitto. La storia si svolge su due archi temporali differenti senza un preciso schema ma il salto nel tempo vi è quando il "prima" può portare chiarimenti o aggiunte nel "dopo".
La protagonista, dottoranda iun storia,  che ad un primo impatto sembra talmente quadrata da aver gli spigoli, si scopre sempre più affascinata da questo nome che le capita fra le mani rovistando nella casa abbandonata della nonna e che la porterà, appunto, a ricercare sempre più a fondo il bandolo della matassa affiancata da un inaspettato partner che avrà la sua parte di protagonismo. Ammetto che avrei voluto che la relazione fra Connie e Sam prendesse un po' più peso nell'intero libro, ma l'autrice era di parere opposto al mio e ha preferito renderla marginale per concentrarsi appieno sul "libro perduto" e sulle donne che l'hanno posseduto.
Voto quattro, quasi il massimo perchè volevo sentir parlare di Sam un po' di più, poteva essere un bel personaggio centrale invece di rimanere marginale come tutti gli uomini della storia.

Voto: 4/5

PS: vorrei anche dire che proprio oggi mi sono state regalate delle bellissime formine di natale per tortine. Si, lo so che è presto ma non è mai troppo presto per prepararsi alle festività che sono i giorni che più amo nella vita. Tutte le feste, Natale, compleanni, solstizi, il primo giorno di neve e via dicendo. Ogni giorno particolare è per me un giorno bellissimo da diversificare e da rendere mille volte più speciale con un nuovo libro, un nuovo segnalibro, un dolce particolare...
Si, sfrutto le occasioni per creare e vivere qualcosa di diverso.
Comunque ecco qua le mie formine:

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